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![]() Dicembre 20003 |
Tecnologia & Analisi delle Acque
Monitoraggio di scarichi
industriali in rete fognaria
Claudio Cigni - Genova Acque SpA
La soluzione adottata da Genova Acque per minimizzare i problemi di funzionamento nei propri depuratori. Il sistema si propone, in ogni caso, come ausilio agli operatori e gestori di tali tipi di impianto.
Nel settore controllo ambientale, Genova Acque - Societa’ del gruppo Amga che gestisce il ciclo integrale delle acque nel capoluogo ligure e nei Comuni limitrofi - ha avvertito l’esigenza di dotarsi di un sistema per il monitoraggio dei parametri chimico-fisici delle acque reflue sia per ottemperare alle disposizioni del Decreto Legislativo 152/99 (Art.49.2), sia per registrare gli eventi inquinanti che inficiano il buon funzionamento dei propri impianti di depurazione.
Controllo degli scarichi inquinanti in fognatura
Tale tipo di problema e’ decisamente complesso in quanto
normalmente ci si accorge che nella rete sono state scaricate sostanze
"anomale" quando le stesse, arrivando al sollevamento iniziale dell’impianto
di depurazione, sprigionano odori e/o colori particolari tali da allertare gli
operatori; anche qualora l’impianto fosse dotato di un sistema di allarme in
automatico (ad esempio con principio tossicologico), la risposta che farebbe
attivare gli automatismi di "salvaguardia" arriverebbe sempre in
ritardo, impedendo quindi solo parzialmente l’ingresso dell’inquinante nelle
vasche.
Se l’allarme che fa partire le squadre alla ricerca dell’inquinatore e’
immediato, diventa comunque estremamente difficile riuscire a individuarne la
fonte a causa dei tempi di ritenzione fognaria dovuti alla portata del momento e
alla distanza dell’insediamento dal depuratore; molto probabilmente lo scarico
anomalo, quando questo viene rilevato all’impianto, sara’ gia’ terminato.
Inoltre, la rete fognaria a monte di un impianto di depurazione ha generalmente
un profilo complesso e puo’ comprendere, tra i suoi allacci, innumerevoli
insediamenti produttivi.
I depuratori sono "macchine complesse" che funzionano bene a
condizione che sia rispettata una serie di requisiti progettuali e gestionali;
tra questi ultimi si deve annoverare il controllo degli scarichi industriali
che, se arrivano al depuratore in grandi quantita’ senza rispettare i limiti
tabellari previsti da leggi e regolamenti,determinano l’avvelenamento dei
fanghi e il conseguente malfunzionamento dell’impianto.
A questo punto e’ vitale che gli Enti preposti al controllo
degli scarichi industriali progettino campagne di controllo dei siti produttivi,
organizzando gli interventi in base alle dimensioni e alla pericolosita’
potenziale dello scarico ai fini dell’ inibizione del processo biologico di
depurazione.
Questi organismi di controllo pubblico hanno pero' vari compiti istituzionali;
conseguentemente, spesso vengono privilegiati altri interventi rispetto alla
ricerca di inquinamento nella rete fognaria.
Inoltre, puo’ risultare difficile orientarsi in un’indagine che prevede la
conoscenza del sistema fognario, la dislocazione degli insediamenti
industriali sul territorio e la loro tipologia. Sommando queste considerazioni e’
intuibile che, a tutt’oggi, sia effettuabile uno scarico fognario irregolare
con la quasi certezza dell’impunita’.
Le aziende che gestiscono peraltro la rete fognaria e gli impianti di
depurazione devono sempre generare reflui di qualita’ e, a differenza degli
altri insediamenti produttivi, non hanno la possibilita’ di scegliere la
materia prima.
La soluzione adottata
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Genova Acque ha affrontato il
problema degli scarichi irregolari in rete fognaria pensando di monitorare
la stessa rete, per limitare al minimo i problemi di funzionamento nei
propri depuratori. All’inizio di questo lavoro non c’erano idee precise su come trovare una forma di risposta che coniugasse la velocita’ del pronto intervento con la conoscenza diffusa dei diversi fenomeni inquinanti potenzialmente presenti nella rete fognaria: e’ stata l’esecuzione stessa del lavoro step by step a fornire le risposte e le indicazioni per continuare; pertanto sara’ bene spiegare in sintesi, quale percorso ha condotto l’Ufficio Controlli/Mapping di Genova Acque verso questa soluzione particolare. . |
A Genova, tra i sei depuratori attualmente in esercizio
(saranno otto entro breve tempo), uno, in particolare, e’ sottoposto a
costanti aggressioni "chimiche" in quanto e’ situato in fondo a una
vallata con alta densita’ industriale; inoltre, lo stesso impianto recepisce
le reti fognarie di quattro Comuni confinanti con quello del capoluogo
La prima fase del lavoro svolto e’ stata la raccolta delle seguenti
informazioni gia’ in possesso degli addetti ai lavori:
- segnalazioni da parte degli operatori dell’impianto che indicavano la
frequenza degli eventi inquinanti;
- certificazioni tramite analisi da parte del laboratorio Acque Reflue Aziendale
che confermava la qualita’ dell’evento inquinante;
- individuazione da parte delle squadre di manutenzione della fognatura dei
pozzetti che recavano segni di presenza inquinante (colori, odori o residui
particolari rilevati durante lavori di manutenzione ordinaria).
A questo punto, il reparto si e’ dotato di due autocampionatori che sono stati utilizzati inizialmente impostando il campionamento su base esclusivamente temporale, con l’accortezza di ridurre il piu’ possibile gli intervalli di prelievo per evitare che si potessero perdere inquinamenti significativi.
Tuttavia, sebbene tale sistema all’inizio abbia fornito
utili indicazioni, ben presto se ne sono evidenziati i limiti, quali:
- predisposizione di due cantieri stradali quotidiani per la gestione degli
autocampionatori (prelievo campioni, sostituzione cestelli di campionamento,
scarico dati, riprogrammazione dei campionatori, etc...);
- analisi di 48 campioni di refluo al giorno da parte del laboratorio aziendale.
L’insieme di questi fattori limitanti, ha obbligato la
ricerca di alternative che hanno portato all’utilizzo di una sonda
multiparametrica posizionata nella vasca di ingresso dell’impianto di
depurazione, per verificare un’eventuale corrispondenza tra i valori di COD e
le grandezze chimico-fisiche misurate dallo strumento (pH, conducibilita’,
Redox).
Tale indagine e’ stata poi estesa ai vari collettori afferenti all’impianto.
Da questa campagna di monitoraggio, sono arrivate le
indicazioni su come procedere successivamente, per cui si e’ deciso:
- di utilizzare sensori in laboratorio per verificare velocemente quali campioni
tra quelli prelevati dagli autocampionatori fossero significativi dal punto di
vista dell’ inquinamento e quindi con la necessita’ di approfondirne l’indagine
analitica;
- verificare se era possibile far lavorare assieme una sonda multiparametrica e
un autocampionatore in modo da prelevare un minor numero di campioni, tutti pero’
significativi dal punto di vista della ricerca dell’ inquinante.
Parallelamente a queste valutazioni, l’Uff. Marketing ha
fornito l’elenco degli insediamenti industriali che sono stati suddivisi in
alcune categorie principali (industrie chimiche, alimentari, galvaniche,
tipografiche, ecc.);
il laboratorio chimico ha stilato un protocollo analitico per ogni tipologia di
industria in modo da identificare rapidamente i parametri da controllare a
seconda che uno scarico origini da un insediamento piuttosto che da un altro; lo
stesso elenco ha permesso la georeferenziazione degli insediamenti produttivi
con inserimento nel Sistema Informativo Territoriale in uso in azienda,
permettendo di associare ogni industria al bacino d’utenza del depuratore che
ne riceve lo scarico.
Collegando la sonda multiparametrica al campionatore tramite il software di
gestione che permette la registrazione dei dati e la trasformazione degli stessi
in grafici, si sono evidenziati i possibili comportamenti fuori norma.
Lo studio di alcuni picchi registrati dalla strumentazione ha
rivelato le ore preferite per lo scarico abusivo e quindi ha fornito le
indicazioni per organizzare controlli a scopo repressivo; il problema di tale
modo di procedere era che si sapeva sempre cio’ che era successo il giorno
prima e mai cio’ che succedeva in tempo reale, a meno che non si verificasse
uno scarico anomalo mentre, sul posto, si eseguivano le operazioni di
manutenzione dell’ apparecchiatura.
Il passo successivo e’ stato di collegare le apparecchiature a un sistema in
grado di inviare allarmi telefonici su rete GSM sotto forma di SMS: in breve
tempo e’ stato possibile mettere a punto il software e l’hardware necessari
che, dopo un periodo di sperimentazione sul campo per affinare una serie di
aspetti pratico-operativi, hanno dato la certezza della bonta’ dell’intuizione
avuta.
Attualmente, quando il sistema si allerta, il campionatore
comincia a prelevare un campione di liquame e, contemporaneamente, invia all’
operatore reperibile un messaggio di allarme che contiene:
- il nome della stazione chiamante,
- il valore del parametro che ha fatto scattare l’allarme,
- tutti i valori che la sonda multiparametrica rileva al momento dell’allarme.
In condizioni normali di traffico telefonico, la prima
stringa di allarme arriva dopo pochi secondi dall’inizio dell’evento
inquinante.
Ovviamente, per non allertare inutilmente gli Enti preposti, in caso fosse in
presenza di un inquinamento "istantaneo", l’operatore ha la
possibilita’ di collegarsi con il sistema in tempo reale tramite un computer
portatile dotato di modem cellulare che consente di leggere, tramite apposito
software, i valori dei parametri e gli aggiornamenti degli stessi letti
direttamente dalla sonda.
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Questo sistema, denominato Genova Acque Sentinel, e’
autoalimentato e posizionabile facilmente all’interno di un pozzetto di
fognatura, e si compone di:
- un autocampionatore Isco,
- una sonda multiparametrica,
- un sistema di allerta dotato di scheda di acquisizone e memorizzazione dati,
modem cellulare e software di gestione degli allarmi.
Conclusioni
Il sistema descritto si propone come ausilio a operatori di
impianti di depurazione e gestori di rete fognaria che vogliano:
- registrare gli eventi inquinanti;
- organizzare un servizio di monitoraggio dell’inquinamento;
- essere avvisati tempestivamente dell’inquinamento in arrivo per
> avviare particolari procedure nell’impianto ricettore
> dar modo alle Istituzioni competenti di attivare in tempo reale le proprie
procedure in caso di illegittimita’ di scarichi;
> leggere e scaricare in qualsiasi momento i valori dei parametri di una
sonda posta a considerevole distanza.
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