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![]() Dicembre 20003 |
Tecnologia & Analisi delle Acque
Qualificazione di Strumenti
"Aerea Velocity"
Christian Beretta, Ilaria Gnecco, Luca G Lanza , Luigi Stagi
Università degli Studi di Genova- Dipartimento di Ingegneria Ambientale
Con il termine "metodi di misura della portata"
si indicano le procedure per il rilievo di grandezze connesse al deflusso di un
corso d’acqua e alla morfologia dell’alveo, la cui elaborazione permette il
calcolo della portata.
Dal punto di vista metrologico la misura di quest’ultima è indiretta poiché
non prevede il rilievo in sito della grandezza di interesse, ma vi risale
attraverso rilievi geometrici o topografici e misure di grandezze
caratteristiche della corrente a pelo libero, quali il livello idrometrico o la
velocità.
Diversi sono i campi di applicazione della misura di portata: in generale è
utilizzata per controllare gli scarichi di un’industria o la quantità di
liquame in ingresso o in uscita da un impianto di trattamento acque.
La conoscenza di tale grandezza, inoltre, è utile per gestire le utenze di un
sistema fognario, per valutare l’efficacia di trattamento dei liquami e
dimensionare eventuali modifiche all’impianto oppure per il calcolo del minimo
deflusso vitale per la captazione di acque da corsi d’acqua superficiali.
I metodi disponibili per la misura della portata in canali a
pelo libero sono diversi a seconda delle differenti condizioni operative.
Tali metodi consistono in opere permanenti, quali sezioni di controllo,
stramazzi o misuratori a risalto idraulico (Venturi, Parshall, etc.), che
consentono di determinare la portata a partire dalla misura del livello idrico,
o in strumenti per la misura della velocità del flusso che, accoppiati ad
apparecchiature per la misura del livello idrico, consentono la determinazione
della portata senza particolari opere o interventi nel sito di misura.
Fig. 1 – Impianto di taratura per misuratori di portata "Area velocity" in canale aperto a pelo libero
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Anche la determinazione della portata si inserisce nel quadro della teoria delle misure ed è pertanto associata a un’incertezza imputabile ai diversi errori di tipo sistematico e casuale.
In quest’ambito agli errori legati alla ripetibilità delle
misure si sommano quelli dovuti alle approssimazioni insite nell’impiego di
ciascun metodo in relazione alle condizioni in cui si opera.
L’applicazione di metodi di misura in condizioni o con modalità non
appropriate comporta incertezze maggiori rispetto alle minime ottenibili.
La decisione circa la procedura da impiegare per la misura della portata è
dunque legata a un corretto rapporto tra il costo necessario per ridurre l’incertezza
della misura e il beneficio conseguente e, naturalmente, all’applicazione
prevista e alle condizioni operative del sito ove si vuole effettuare la misura.
Ad oggi non esiste una normativa che stabilisca in modo univoco la metodologia
di misura della portata in canali aperti a pelo libero; tuttavia, gli strumenti
che normalmente vengono utilizzati in tale tipo di misura possono essere
certificati da organi che ne valutino la qualità e ne garantiscano il massimo
errore ammissibile, in accordo con la norma europea EN 30012/ ISO 10012-1.
La misura della portata con tecnica "Area velocity"
Il calcolo della portata in canali a pelo libero mediante il
metodo denominato nella terminologia anglosassone "Area velocity" ha
destato notevole interesse in tempi recenti.
Tale tecnica consiste nella determinazione della suddetta grandezza come
prodotto dell’area bagnata per la velocità media. In canali aperti tale
metodo necessita quindi di due misure separate: quella del livello del flusso
(che permette, nota la forma del canale, di valutarne la sezione bagnata) e la
misura della velocità media.
La tecnica "Area velocity" può essere applicata in corsi d’acqua
con alveo irregolare, condotti fognari e canali con sezioni multiple o forme
complesse, purchè si possa determinare la relazione tra il livello e la
sezione.
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Il calcolo della portata in canali a pelo libero con tecnica "Area velocity desta, oggi, notevole interesse. La portata viene misurata come prodotto dell’area bagnata per la velocità media dell’acqua In tali condizioni vengono attualmente calibrati i misuratori di portata "Area velocity" Isco 4250
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Inoltre, se confrontata con gli stramazzi, le sezioni di
controllo e i misuratori a risalto idraulico, il successo applicativo di questa
tecnica deriva dalla possibilità di misura della portata in condizioni
critiche, quali sovraccarico, flusso inverso, condizioni sommerse e condotto
pieno.
Tali condizioni si verificano frequentemente in condotti fognari
sottodimensionati, in presenza di afflussi e infiltrazioni o nei tratti soggetti
a escursione di marea. Infine tale tecnica, non richiedendo alcuna installazione
di opere civili, risulta particolarmente idonea nei casi di canali di dimensioni
significative e per il monitoraggio temporaneo del deflusso, come nei casi
suddetti di controllo delle infiltrazioni.
Tra i diversi metodi di misura della velocità a oggi sviluppati, i più
affidabili e tecnologicamente avanzati sono i flussometri acustici ed
elettromagnetici.
Il metodo elettromagnetico si basa sul principio di Faraday dell’induzione
elettromagnetica, secondo il quale viene indotta una differenza di potenziale su
di un conduttore che si muove ortogonalmente a un campo magnetico generando in
tal modo una corrente elettrica. Il potenziale generato nel conduttore è
funzione dell’intensità del campo magnetico e della velocità del movimento
relativo.
Tale potenziale viene misurato da elettrodi posti sulla superficie della sonda
esposta al liquido.
La polarità del voltaggio indica la direzione del flusso.
Le sonde elettromagnetiche misurano la velocità locale del
flusso nel punto dove sono situati gli elettrodi, solitamente sul fondo del
canale.
La velocità media del flusso viene successivamente calcolata sulla base della
misura locale della velocità e del livello del liquido.
Le sonde elettromagnetiche necessitano di calibrazione in sito e di una certa
manutenzione per la pulizia degli elettrodi i quali, esposti al flusso, possono
sporcarsi e compromettere l’accuratezza della misura.
I flussometri acustici si basano invece sul principio secondo cui la velocità
di un segnale che si propaga in un mezzo fluido in movimento viene a modificarsi
se la velocità che anima la corrente possiede una componente non nulla nella
direzione di propagazione del suono.
La misura viene effettuata inviando un impulso di energia nel campo di frequenza
tra 0,5 e 5 MHz mediante un trasduttore elettroacustico; un secondo trasduttore
montato sulla tubazione in posizione diametralmente opposta riceve tale impulso,
propagatosi nel liquido, trasformandolo in un segnale elettrico.
L’elaborazione dei due segnali (trasmesso e ricevuto) consente la
determinazione della velocità del flusso.
Oltre all’accuratezza richiesta nella fase di
installazione, lo strumento presenta alcune limitazioni in presenza di elevato
trasporto solido, di fondali con bassa profondità, di elevati gradienti di
temperatura o salinità, di correnti aerate o recanti sospensioni di materia
organica.
Tra i misuratori di portata a ultrasuoni di notevole interesse risultano i
sensori di moderna concezione che sfruttano l’effetto Doppler, dove quest’ultimo
si basa sulla variazione della frequenza del suono causata dal movimento della
sorgente relativamente alla posizione dell’ascoltatore.
Il sensore posizionato sul fondo del canale emette un cono di ultrasuoni in
direzione opposta al flusso; tali onde sonore a elevata frequenza vengono
riflesse dalle particelle sospese e da bolle d’aria presenti nel liquido.
In base all’intensità dell’eco di ritorno e alla sua frequenza è possibile
determinare la velocità e la direzione del flusso.
Ricevendo eco da particelle distribuite lungo tutta l’ampiezza del cono e, di
conseguenza, dai vari filetti idrici della sezione, è possibile determinare con
buona approssimazione la velocità media del fluido.
Metodologia di qualificazione
Presso il laboratorio del Dipartimento di Ingegneria Ambientale (DIAM) dell’Università degli Studi di Genova è stata di recente approntata una metodologia di qualificazione degli strumenti per la misura della portata con tecnica "Area velocity". La metodologia di calibrazione dei sensori prevede l’installazione della sonda dello strumento in un canale di taratura nel quale vengono realizzate una serie di portate note e costanti. L’impianto di taratura consiste in una canaletta rettangolare di sezione 30 ´ 40 cm con pendenza variabile alimentata da un sistema pompa-serbatoio a ricircolo (v. Fig.1). La misura della portata di riferimento viene realizzata mediante diaframma collegato a un manometro e un trasduttore di pressione differenziale installato secondo la normativa UNI EN ISO 5167–1. L’errore dell’impianto di taratura utilizzato per la misura della portata è quantificabile in +/- 1%.
In tali condizioni vengono attualmente calibrati i misuratori
di portata "Area velocity" ISCO 4250, costituiti da un modulo di
lettura e un sensore con misuratore di velocità che sfrutta l’effetto Doppler,
nonché da un trasduttore di pressione per la misura del livello (v. Fig.2).
Il flussometro converte in portata il valore della velocità media misurato
moltiplicandolo per l’area bagnata.
La sonda dello strumento di ultima generazione consente una buona precisione
nella misura della velocità del flusso; essa infatti elabora i segnali di tipo
digitale attraverso un processore incorporato nella sonda stessa.
Questa tipologia di sensori consente inoltre la misura della portata in
condizioni di flusso inverso; se il flusso si muove in direzione opposta, le
frequenze riflesse saranno inferiori a quelle trasmesse.
Il misuratore di portata è stato calibrato attraverso una
serie di prove effettuate a pendenza costante e corrispondente alla condizione
di esercizio fornita dall’utente. In fase di calibrazione è stato impostato
il valore della sezione di misura ed è stata effettuata la correzione dell’altezza
idrometrica.
Le correzioni del livello sono state effettuate dopo un periodo di tempo di 5
minuti, necessario per il raggiungimento dell’equilibrio termico.Attualmente
il Dipartimento di Ingegneria Ambientale sta studiando l’influenza delle
differenti condizioni di esercizio sulla risposta dei sensori per la misura
della portata. In particolare, è stata condotta una serie di prove a portata
costante e variando con continuità la pendenza della canaletta. Dai risultati
si evince che l’accuratezza nella misura della portata varia in funzione della
pendenza (v. Fig.3).
La certificazione delle prestazioni dello strumento
L’obbligo di certificazione delle prestazioni per gli strumenti di misura della portata in canali a pelo libero non è a oggi esplicitamente previsto in alcuna normativa del settore. Tuttavia le procedure di ottenimento delle certificazioni ISO 14000 per la qualità nella gestione ambientale, come pure le procedure per la certificazione del sistema qualità ISO 9000, prevedono che, nei casi in cui vengano utilizzati indicatori che implicano misure chimico- fisiche e/o meccaniche, gli strumenti utilizzati siano certificati e corredati di attestato in corso di validità emesso da un laboratorio autorizzato.
Il laboratorio di Idraulica del Dipartimento di Ingegneria Ambientale dell’Università di Genova (DIAM), altamente qualificato ai sensi del D.L. 297/99, è attrezzato per il rilascio di tarature e certificazioni di strumenti di misura di grandezze idrologiche (per esempio pluviometri) e idrauliche (tipicamente misuratori di portata, velocità e livello).In particolare, per quanto concerne la misura della portata con tecnica "Area velocity", il laboratorio DIAM fornisce la certificazione della curva di calibrazione di tali strumenti (in opportune condizioni operative) in accordo con la normativa europea EN 30012/ ISO 10012-1, (v. Fig.4) e svolge una continua attività di verifica e sperimentazione, volta alla definizione delle prestazioni degli stessi in diverse condizioni di moto e portata.
Fig. 4 – Curva di calibrazione per misuratore di portata "Area velocity" e relativa certificazione EN 30012/ISO 10012-1
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I risultati di tale sperimentazione potranno consentire il miglioramento delle prestazioni degli strumenti di misura, nonché una maggior confidenza dell’utente finale nei dati di portata misurati in canali a pelo libero per numerose applicazioni di carattere ambientale.
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I
misuratori di portata Isco sono prodotti dalla ISCO Inc USA |
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